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Il momento giusto | Smetti di rimandare

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Stai aspettando il momento giusto?

A volte viviamo l’idea o, meglio, l’illusione di questo tanto agognato “il momento giusto” come se fosse un’occasione da non perdere, un istante esatto che esige da parte nostra una scelta subitanea e veloce per prendere un treno che passa una volta sola e che, una volta andato, non tornerà più.

Nella nostra testa c’è la convinzione secondo cui, se lasciamo che questo momento giusto passi, o se non siamo in grado di riconoscerlo o viverlo fino in fondo, saremo destinati a lasciarci andare alla mediocrità di sempre. Una volta persa quell’occasione, non se ne ripresenteranno più: quel momento esatto ce lo siamo lasciati sfuggire. Bla, bla, bla.

A tutto questo ci credi sul serio?

Perché io nutro più di qualche dubbio sulla veridicità di questo concetto del “il momento giusto”. Anzi, lasciamo perdere i dubbi: io nutro più di una certezza sul fatto che la questione del momento giusto non è altro che l’ennesima e scocciantissima scusa per non fare nulla e per delegare ogni tipo di responsabilità sulla tua vita e sul tuo futuro agli altri e a ciò che accade all’esterno di te.

Una scusa per lasciarsi cullare dall’inattività e dal vittimismo più inutile.

Cosa faresti se ti invitassi invece di provare a distaccarti da questo modo di fare e pensare? Ti voglio trasportare in una dimensione differente, una dimensione in cui sei tu a creare il tuo momento giusto. Perché tutto si riduce a questo: tra le mani hai già il potere che serve per diventare l’artefice di ogni singolo momento che potrà portarti a realizzare il futuro che sogni.

Il cervello milionario

I “momenti giusti” sono quelli che non ti immagini

Non pensare che sia semplice, non lo è per nessuno. Sembrerà paradossale, ma la maggior parte delle persone che acquisiscono questo punto di vista nuovo e prendono in mano le redini della propria vita sono quelle che hanno conosciuto più da vicino l’altro lato della medaglia: la disperazione, l’abbandono più totale.

Si dice che “non tutto il male viene per nuocere” ed è una grande verità. Se ti guardi intorno, la maggior parte delle persone tende ad accontentarsi e a vivere una vita che è tutta una mezza misura: sono grate per il proprio lavoro ma preferirebbero fare altro, amano la propria famiglia ma sognano di vivere su un’isola in mezzo al mare, si guardano allo specchio e non si piacciono del tutto ma nemmeno si impegnano per valorizzarsi al massimo. Per loro è tutto a metà, non soddisfacente ma nemmeno terribile, e in questo modo rimangono sospesi in una mediocrità che a ben guardare fa davvero spavento.

Il dolore e la sofferenza sono differenti. Ci spingono nella condizione di dover per forza reagire e cercare soluzioni alternative che ci diano modo di cambiare il paradigma della vita che stiamo conducendo per trovarne uno nuovo che possa farci stare meglio. Che possa farci stare bene sul serio.

Quei momenti, i momenti in cui tocchiamo il fondo, sono quelli che nessuno definirebbe come “il momento giusto o i momenti giusti”, ma che in realtà nascondono potenzialità enormi perché possono delineare una presa di coscienza forte e importante e spingerti a prendere decisioni più consapevoli e coraggiose per il tuo domani.

L’importanza di passare all’azione

Cosa comprendiamo da tutto ciò? Innanzitutto che il momento giusto, quello che ha un valore reale, è in realtà frutto di un processo, di una presa di coscienza graduale. In secondo luogo, che questo momento giusto non scappa né fugge via, non dipende dall’esterno e non è paragonabile all’immagine di un treno che fugge per non tornare più, come suggerito all’inizio. Consiste invece in uno stato di cose duraturo che ti permette di adottare un’ottica nuova rispetto alla tua esistenza: comprendi che cambiare tu per primo può veicolare un cambiamento più grande e incisivo su tutto ciò che hai intorno.

Cambiare richiede però dinamismo e movimento. In una parola: richiede azione. Ciò significa che non devi fossilizzarti nella teoria, nei pensieri astratti e nella mera consapevolezza. Occorre che tu passi all’azione e che, poco per volta, tu metta in atto quel cambiamento con i fatti.

In che modo? Proprio come ho detto poco fa: poco per volta, un passo dopo l’altro. Non credere di dover stravolgere la tua vita di punto in bianco, né di dover per forza inseguire sin da subito progetti troppo ambiziosi che ora come ora, senza nessuna base, potrebbero risultare irrealizzabili e al di fuori della tua portata.

Ciò che devi fare è definire e affrontare un cambiamento alla volta, partendo magari da quelli che meno ti fanno paura e che potrebbero risultare non semplici ma possibili. In questo modo puoi cominciare ad abituarti alla sfida, all’ignoto e ad esercitare la tua costanza. Questi sono gli elementi chiave che ti permetteranno di giungere lontano.

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Il momento giusto è adesso

Sai qual è l’ostacolo più grande nell’affrontare tutto questo? La tua mente, i tuoi pensieri. Devi cercare di non farti bloccare dalle tue paure, che spesso agiscono come un vortice che ti risucchia e non ti lascia più andare. Non devi temere di potercela fare, non devi dubitare di te stesso. Soprattutto perché non c’è nulla da temere. Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?

Il fallimento, direbbero alcuni. Certo, a molti il fallimento non piace, ma è un risultato che devi già mettere in conto. Per chi non si accontenta e prova a fare sempre meglio, fallire è e deve essere all’ordine del giorno. È quando fallisci che ti accorgi che ti stai impegnando realmente. Prova a pensarci: chi è che non sbaglia mai? Chi non fa nulla e non ci prova nemmeno. Il fallimento può invece giocare a tuo vantaggio e servirti per fare ancora meglio quando tenterai un’altra volta, o un’altra volta ancora.

Non c’è nessuna ragione plausibile per cui valga la pena procrastinare o aspettare oltre: il momento giusto per cambiare prospettiva e prenderti ciò che ti appartiene è adesso. Perciò inizia ora, in questo preciso istante, a lavorare per mettere in luce la versione migliore di te stesso: credimi, non è mai troppo presto.

Dario Silvestri

Practice, Dedication, Results