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Ritrovare se stessi | Riprenditi ciò che è tuo

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Non prendiamoci in giro: ritrovare se stessi, essere a stretto e intimo contatto con la parte più autentica di sé, è uno tra i bisogni più primordiali che abbiamo. Sai quando percepiamo questa esigenza con più forza e impellenza del solito? Quando siamo arrivati al capolinea, cioè quando ormai il danno è fatto: ci siamo persi.

Ti è mai capitato? Arrivi a un punto in cui sei talmente abituato a non ascoltare la tua voce interiore da non sapere nemmeno più ciò che vuoi. Giungi a non comprendere più chi sei e a nutrire dubbi sulla tua identità, sui tuoi gusti, sulle tue scelte. In quei momenti non sapresti darti una definizione. Ti senti un po’ così, né carne né pesce, o magari un automa capace di mettere soltanto in fila i propri gesti, uno dietro l’altro, senza cercare di dare un senso a nulla.

Quello è un momento cruciale. Forse non lo sai, ma ti trovi a un passo dal perdere totalmente contatto col tuo io più profondo. L’unica differenza la può fare il modo in cui decidi di reagire. Da una parte c’è chi si lascia andare e, nella placidità più assoluta, si dimentica del tutto di sé; dall’altra c’è invece chi prova un barlume di emozione, un moto di ribellione, un’ondata di sofferenza.

Tu quale di queste due strade preferisci percorrere?

Il cervello milionario

Come ritrovare se stessi: scopri dove ti sei perso

Se hai proseguito la lettura, significa che hai scelto la seconda strada.

Questa è la via che percorrono i guerrieri, le persone che non si arrendono. È la via che sceglie chi decide di rialzarsi, ben consapevole che è dalle sconfitte di oggi che si creano le conquiste di domani.

Per ritrovare se stessi e riprendersi ciò che si è perso lungo la strada, questo tipo di energia è indispensabile. Ce ne vuole tanta, anzi proprio a quintalate, perché è solo l’inizio di un viaggio molto lungo, faticoso e complesso. È l’inizio di un viaggio che potremmo anzi descrivere tra i più particolari esistenti. Lascia che ti spieghi.

Di norma, noi tutti siamo convinti che l’unico modo per costruire il nostro futuro e progredire sia quello di muoverci in avanti, verso l’avvenire, un passo dopo l’altro, sempre dritto davanti a noi. Talvolta è proprio così, ma non sempre.

Quando l’impresa consiste, ad esempio, nel ritrovare se stessi, le cose vanno in modo leggermente diverso, il senso di marcia si inverte. Per andare avanti, insomma, ti viene richiesto non soltanto di fermarti, ma di iniziare a ripercorrere i tuoi passi a ritroso.

Sembra controintuitivo, ma se ci rifletti, ti accorgi subito di come tutto questo si ritrovi anche nelle parole che usiamo: parliamo di “ritrovare” noi stessi, ad esempio, proprio perché sentiamo di esserci persi, o di aver perso qualcosa. Pensa a quanto sarebbe bello se esistesse un ufficio oggetti smarriti per noi stessi, ma anche per l’anima, il cuore, la speranza… Invece ci tocca fare tutto da soli.

Quando cerchi di ritrovare te stesso, è necessario tu ricostruisca i tuoi passi e quella sequela di azioni che, una dopo l’altra, ti hanno condotto fino a questa sensazione di estraniamento. Azioni che, sommate tra loro, ti hanno portato a perderti.

Datti priorità, datti ascolto

Spesso accade un fatto talmente comune e innocente che, preso singolarmente, sembrerebbe essere di poco conto: si presta orecchio alle parole altrui. Oppure si decide di comportarsi in un determinato modo perché si sa che farà tanto felice la zia, oppure la mamma, o chissà chi altri. Ancora, si opta per una certa scelta così da non far soffrire una persona cara.

In ognuna di queste situazioni non c’è niente di male, ma prova a moltiplicarle tutte per una, due, tre e altre mille volte. Prova a pensare di metterne in atto anche soltanto una differente ogni giorno per ogni giorno della tua vita. Sono 365 all’anno, quasi 4mila in dieci anni.

Immagina quale impatto tutto questo possa avere su di te. Non stupisce che alcune persone rimangano schiacciate o si perdano, non sapendo più distinguere tra i propri desideri e quelli altrui.

A questo si aggiungono convinzioni che sono magari andate a nutrire la tua sfiducia, il tuo pessimismo nei confronti delle tue capacità e potenzialità. Si aggiungono le scuse e le storie che ti racconti per non affrontare le tue paure.

Dove ti porta tutto questo? Ti porta, in questo preciso istante, a cercare di cambiare rotta. Per farlo, devi iniziare a credere in te stesso. Devi iniziare a chiedere di più e a volere di più. Non per gli altri ma per te.

Ma prima di tutto, devi iniziare o ricominciare ad ascoltarti.

Devi iniziare a sentire ciò che provi nel profondo e imparare a distinguere, tra tante voci che ti hanno detto e continuano a dire cosa devi o dovresti fare, il suono della tua. All’inizio, come puoi immaginare, sarà flebile e sottilissima. Del resto, non la usi da una vita. Col tempo, invece, diventerà sempre più forte. Tanto forte da non poterla più ignorare.

Riprenditi ciò che è tuo

Solo quando sai chi sei puoi definire la tua prossima destinazione. È solo allora che il tuo viaggio può riprendere e proseguire nella direzione più consueta, assecondando i tuoi desideri.

Trovare o ritrovare se stessi è un’emozione incredibile e la si apprezza appieno col trascorrere del tempo. Nel corso di questo viaggio, infatti, ci saranno tanti momenti difficili, costellati tuttavia da altrettanti momenti splendidi che sarà impossibile dimenticare.

Uno tra tanti, il momento in cui senti che ogni singolo aspetto della tua vita è giusto per te, su misura per te, perché risponde ai tuoi desideri. Oppure quel momento in cui ti accorgi dell’inestimabile leggerezza delle tue giornate, ormai prive di sensi di colpa o rimorsi.

L’importante è che tu non ti illuda e non ti adagi sui proverbiali allori: ritrovarsi è meraviglioso ma, se non ci presti l’attenzione che merita, non dura. Non devi mai smettere di darti ascolto, di porti domande, di nutrire curiosità verso la persona che sei.

Quella con te stesso è una storia d’amore in piena regola, di quelle che potrebbero durare davvero tutta la vita.

L’esito dipende solo da te: sei pronto a ritrovarti e a non lasciarti più?

Dario Silvestri

Practice, Dedication, Results